Recensione Google Pixel 8 Pro: 7 anni di magia Google
Nulla cambia nella confezione di questo smartphone che rimane abbastanza scarna. Abbiamo all'interno il cavo USB-C/USB-C e l'adattatore da USB-A a USB-C. Non è presente invece un alimentatore o una cover. Noi abbiamo provato quella originale e ne abbiamo apprezzato la robustezza, anche se le dimensioni dello smartphone aumentano ancora.
Il design dei Pixel di Google o piace o non piace. Noi, purtroppo, non siamo rimasti stregati da queste forme e il fascione quest'anno lucido a contrasto con la pillola nera delle fotocamere probabilmente non aiuta. Ci sono però una serie di pro da considerare: è un design unico, il telefono non traballa quando è poggiato su di un piano e che il gradino della fotocamera cade in posizione naturale sopra al dito garantendo una presa migliore.
Ci è piaciuta molto la finitura opaca e satinata di questo Pixel 8 Pro. Il vetro non trattiene le impronte ed è molto piacevole al tatto. Siamo invece meno convinti dei colori. Quest'anno sono poche le aziende che sembrano aver indovinato davvero un portafoglio di colorazioni vincenti. Il profilo lucido è realizzato in alluminio riciclato ed è più stondato sugli angoli rispetto al passato. In più la cornice attorno al display è ora finalmente simmetrica. Lo smartphone pesa 213 grammi, è ovviamente di dimensioni generose ed è ancora una volta resistente ad acqua e polvere secondo lo standard IP68.
Google prosegue sulla sua strada e lancia con questo nuovo Pixel 8 Pro anche il suo nuovo processore Tensor G3. Si tratta di un processore octacore a 4 nanometri con GPU Immortalis G715s MC10. In termini di potenza pura non stupisce particolarmente, pur rimanendo un processore al top. Le prestazioni scendono rapidamente verso il 65% delle sue potenzialità dopo solo 3 minuti di utilizzo intenso e questo per non far salire troppo le temperature. Lo smartphone diventa più caldo durante il gaming o l'utilizzo della fotocamera, ma poi le prestazioni rimangono stabili (seppur ridotte) sull'utilizzo prolungato. Quello su cui Google ha lavorato di più è il componente dedicato all'intelligenza artificiale, che abilita funzionalità sul dispositivo prima impossibili.
La RAM ammonta a 12 GB e abbiamo 128, 256 o 512 GB di memoria interna. Questa memoria è UFS 3.1 (e non 4.0) e soprattutto il taglio più piccolo è assolutamente anacronistico in questa fascia di prodotto. Tutti i produttori (Apple, Samsung, Motorola e Xiaomi tanto per citarne alcuni) lo hanno già abbandonato e anche Google avrebbe dovuto farlo.
Ottima la connettività: Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3, uscita video USB-C 3.2, chip NFC e supporto per una eSIM oltre alla nanoSIM fisica. È dotato anche di connettività ultrawideband ma ad oggi Google non ha ancora lanciato nessun dispositivo che possa sfruttarla.
Sul retro è presente anche un termometro, anche se dubitiamo che vi tornerà utile spesso. Per quanto riguarda gli sblocchi biometrici il lettore di impronte digitali continua a rimanere uno dei più lenti e meno precisi del mercato. Qui però abbiamo il nuovo sblocco del volto 2D, che quindi con la sola fotocamera può abilitare la sicurezza biometrica di livello 3, grazie all'AI, e permettervi di effettuare pagamenti o usare app bancarie (se compatibili) senza ulteriori codici o sblocchi.
Il comparto fotografico è ovviamente uno degli aspetti di maggior interesse su ogni smartphone Pixel. Così lo è anche su Google Pixel 8 Pro dove abbiamo un sensore principale da 50 megapixel ƒ/1.68 stabilizzato otticamente, una fotocamera grandangolare da 48 megapixel ƒ/1.95 con messa a fuoco automatica (anche da molto vicino) e una 48 megapixel ƒ/2.8 con rapporto di zoom 5x. A questo si aggiunge un sensore di messa a fuoco laser e una fotocamera frontale da soli 10,5 megapixel ƒ/2.2 (ma con messa a fuoco automatica).
Le immagini che realizza questo smartphone sono nella maggior parte dei casi ottime, con tantissimi dettagli, colori corretti e una discreta messa a fuoco (anche se non sempre perfetta). Anche di notte si possono ottenere scatti molto buoni, senza dover attivare nessuna opzione specifica manualmente (che è comunque presente ed è comoda soprattutto per l'astrofotografia). Ci sono alcuni rarissimi scatti al buio mossi e di giorno invece alcuni sporadici errori nel calcolo del punto di bianco, che appare un po' troppo freddo. Quest'ultimo facilmente correggibile dopo lo scatto. Ottima la modalità ritratto e molto buone le foto dalla grandangolare e dalla fotocamera zoom. Manca forse una fotocamera con zoom ottico intermedio fra 1 e 5x, soprattutto per i ritratti, che comunque sono molto buoni come già detto e che vengono scattati invece con zoom digitale a 1,5 o 2x.
Ci hanno stupito anche gli scatti macro con la fotocamera ultrawide, che è possibile realizzare a distanze estremamente ravvicinati. Sufficienti i selfie, anche se due persone su livelli diversi rischiano di venire non entrambi perfettamente a fuoco, oltre alla risoluzione del sensore davvero troppo irrisoria.
Dove Google davvero stupisce è nel software e nell'intelligenza artificiale e questo lo si vede bene con l'editor integrato nel telefono che permette per esempio di scegliere il volto migliore da far comparire nello scatto finale di una serie di scatti di gruppo. Oppure con il nuovo editor magico che permette di aggiungere un cielo o un tramonto più artistici ai vostri scatti, oltre alla possibilità di spostare oggetti nelle foto e cambiarne anche le dimensioni, andando a compensare con l'IA generativa nelle sezioni dell'immagine originali. È supportato anche l'ultra HDR che permette agli scatti di contenere all'interno i dati dello spazio colore DCI-P3 e sfruttare quindi la luminosità e le potenzialità di display HDR (come quello del pixel).
Per quanto riguarda i video siamo ancora una volta ad altissimi livelli, anche se il benchmark di iPhone 15 Pro Max non è ancora stato raggiunto. I video sono estremamente stabili e con un'ottima gamma dinamica anche se il rumore digitale compare più facilmente e non solo al buio. In più le riprese con la lente zoom soffrono di più le vibrazioni e non è possibile registrare con la modalità ultra-stabilizzata in 4K, come anche bisogna scendere al 4K@30fps per i video registrati in HDR. Niente di drammatico, ma un passo indietro rispetto alla controparte Apple.
Anche i video possono godere della nuova magia di Google grazie alla gomma magica audio che fa sparire in due click qualsiasi rumore di fondo indesiderato, anche non costante, come un'ambulanza o l'abbaio di un cane. Aspettiamo a gloria video boost che è una sorta di elaborazione magica dei video, che forse potrebbe risolvere alcuni dei problemi citati sopra, ma che arriverà il prossimo dicembre.
Questo schermo metterà insieme il gusto molte più persone. Google ha infatti scelto di rendere piatto il display di questo Pixel 8 Pro, al contrario di quello curvo di Pixel 7 Pro. Questo schermo è da 6,7 pollici, ha una risoluzione quasi QHD+, ovvero 1344 x 2992 pixel ed è in tecnologia LTPO OLED, permettendo quindi al refresh rate di variare dinamicamente fra 1 e 120 Hz. Lo schermo è poi protetto da Gorilla Glass Victus 2 e la luminosità di picco è che sale a ben 2.200 nits, molto più alta del precedente modello.
Ovviamente Google Pixel 8 Pro arriva sul mercato con Android 14, ovvero l'ultimissima incarnazione del sistema operativo Google. Ma quello che davvero è il punto cardine di questo smartphone è che è il primo che verrà supportato per 7 anni, quindi fino ad Android 21 nel 2030. Nessun altro produttore al mondo ha mai promesso aggiornamenti così a lungo. Google manterrà la promessa o romperà anche questa?
Il software ha tante chicche nascoste all'interno dei suoi menù delle impostazioni, ma non sono queste il vero valore aggiunto di questo software, che piuttosto si distingue per la sua semplicità e per la sua fluidità. Ottima l'integrazione con i vari servizi e accessori dell'azienda. Pixel 8 Pro vi garantisce anche l'accesso gratuito alla VPN dell'azienda, anche se non siete abbonati a Google One. In più il sistema è comunque impreziosito di piccole chicche come la creazione di sfondi con l'AI, oppure la traduzione istantanea di qualsiasi interfaccia visualizzata in altre lingue.
Purtroppo mancano altre integrazioni dell'intelligenza artificiale, come il risponditore vocale alle chiamate di spam o il riassunto dei testi che si stanno leggendo. Tutte funzionalità disponibili solo in inglese.
La batteria all'interno di questo Google Pixel 8 Pro è una 5.050 mAh che garantisce una buona autonomia a questo smartphone. Rispetto ad altri smartphone con processori diversi e stessa batteria ci è sembrato che Pixel 8 Pro sia un po' più energivoro e che quindi tenda ad arrivare a fine giornata con un po' di autonomia in meno. La limitazione della potenza di cui abbiamo parlato prima serve probabilmente per equilibrare al meglio il rapporto prestazioni/autonomia di un processore che altrimenti sarebbe un po' troppo vorace.
Lo smartphone si ricarica poi a 30W cablato e a circa 20W wireless. Veloce quest'ultima, un po' meno quella cablata, quantomeno per gli standard odierni.
Pixel 8 Pro ha un prezzo di 1.099€, ben 200€ in più rispetto allo scorso anno. È un salto in avanti non da poco, che sicuramente mette in cattiva luce Google da questo punto di vista. La verità è che il prezzo del precedente modello sicuramente non sarebbe più stato sostenibile questo anno. Il prezzo alla fine non è quindi fuori mercato, ma è anche vero che l'azienda si è così tagliata fuori una certa fetta di pubblico. Ci vogliono però ben 1.159€ per la variante da 256 GB che è la prima che consiglieremmo.
Peccato per il bundle di lancio che include le Buds Pro, oppure uno sconto di 229€ su Watch 2, mentre in altri paesi europei era l'orologio ad essere in regalo.
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